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Tag Archives: Lega Nord

Ancora Lega, e ancora numeri, e ancora un ministro che da i numeri. E ancora una volta, nemmeno a farlo apposta, la Lega.

Questa volta parliamo di Calderoli (quello della porcata). Il bruciatore di leggi.

Ora, che il numero di 375000 leggi sia una enorme cazzata ce l’hanno spiegato bene un po’ tutti, a cominciare da Gian Antonio Stella.

Sono troppe 375000. Nel 1994, un Tremonti ragionevole riteneva largamente fuori dalla realtà la stima di 150000 leggi nell’ordinamento italiano. Probabilmente sono molte meno.

E tutto questo lavoro l’ha fatto un Ministro, Calderoli, che si vantava di aver fatto leggi inutili: la sua porcata.

Non sappiamo quante leggi ci sono in Italia, men che meno lo sa Calderoli. Calderoli non sa cosa ha bruciato: non gli interessa niente. A lui interessa tenere in mano il lanciafiamme.

Quello che v’è da sottolineare è la linea di condotta: non sbagliano solo per stupidità, ma per gusto del grande. Perché quando ci ci si adula si esagera. Per onanismo esagerato si dicono numeri altisonanti, si fanno risuonare in bocca le migliaia. Perché loro non sono intellettuali, non sono né studiati né letterati. Per venire incontro all’elettore, da loro plasmato, sono rozzi, ignoranti, approssimativi. Calderoli, brandendo  un’ascia, urla ad un giornaista “adesso vengo a sistemarti un po’”. Diamo i numeri?

Orrore e raccapriccio.

Il Ministro suona i cembali

Quando uno fa il Ministro dell’Interno gli tocca leggere delle tabelle con scritto dentro dei noiosi numeri.

Se per caprina ignoranza uno non sa fare i conti, mi dispiace, ma non dovrebbe fare un lavoro coi numeri.

Quindi Maroni non dovrebbe fare il Ministro dell’Interno, o quanto meno dovrebbe farsi consigliare da esperti più esperti.

Di percentuali ha parlato, non troppo tempo fa, Tremonti. Tremonti è un collega di Robertino Maroni, e non lo si direbbe un genio in matematica (e non lo è, se vi fosse venuto il dubbio).

Tremonti, facendo il maestrino, ha ricordato che “le percentuali non si sommano“. (Risatine dal pubblico in studio: imbarazzo?)

Visto che sono colleghi, che le percentuali non si sommano Tremonti dovrebbe ricordarlo anche a Maroni!

Secondo Robertino Maroni, infatti, in Italia negli ultimi due anni (Berlusconi al potere) i tempi medi di conclusione di un processo sono diminuiti del 120%. Ripeto, perché ha dell’incredibile, e magari attribuite il tutto ad un errore di battitura: il Ministro dell’Interno afferma che i tempi medi di un processo sono scesi del 120% in due anni.

Ciò vuol dire che i tempi sono scesi sotto zero: se da 100 sottraggo il 120% ottengo -20. Come saranno da interpretare questi “tempi negativi”? Processi preventivi? Lasciamo perdere… Il Ministro degli Interni Maroni ha affermato che, se nel 2007 i processi duravano trecento giorni, adesso finiscono sessanta giorni prima di cominciare.

Beh, vediamo come Robertino ha ottenuto il suo dato: “una riduzione del 67 per cento rispetto al 2007 e del 63 per cento rispetto al 2008, quindi, di oltre il 120 per cento in due anni…”. Ecco, facciamo in coro una pernacchia all’asino e tutti a casa. Ministro Maroni: le percentuali non si sommano!

Chiaramente è sbagliato. Talmente sbagliato che ad un alunno costerebbe una lavata di capo. E forse lo sa anche Maroni (dubito, ma potrebbe essere). Ma l’importante per questa classe politica, e per Robertino Maroni, come sempre, è spararla grossa. Darsi ragione, sbrodolarsi addosso, prendere per i fondelli le vecchiette, vendere fuffa, come dei volgari imbonitori. Degli spacciatori di tonici magici da far west.

L’articolo prende spunto dall’attenta e gustosa segnalazione di Sergio Briguglio su LaVoce.info.

Parliamo di elezioni. Chi ha vinto? Chi ha perso? Chi ha fatto vincere chi e chi ha perso cosa?

Chi ha vinto alle ultime regionali? Se per vincere intendiamo il ricevere  la maggioranza del 50% + 1 delle preferenze esprimibili, nessuno ha vinto. Nessun candidato alle regionali, infatti, è riuscito a prendere abbastanza preferenze (di lista o personali), e tutti sono stati battuti dall’astensionismo.

Per fortuna degli eletti, nel nostro sistema elettorale le percentuali si calcolano sui voti espressi. E sappiamo come sono andate. Con la forte crescita della Lega, la dettagliata indicazione della chiesa, il forte silenzio della sinistra…

Sebbene poche fonti d’informazione si siano spinte fino all’audace lettura di Bersani (PD) – per il quale la sinistra “non ha perso” – non sono mancate le errate interpretazioni dei dati.

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