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Parliamo di elezioni. Chi ha vinto? Chi ha perso? Chi ha fatto vincere chi e chi ha perso cosa?

Chi ha vinto alle ultime regionali? Se per vincere intendiamo il ricevere  la maggioranza del 50% + 1 delle preferenze esprimibili, nessuno ha vinto. Nessun candidato alle regionali, infatti, è riuscito a prendere abbastanza preferenze (di lista o personali), e tutti sono stati battuti dall’astensionismo.

Per fortuna degli eletti, nel nostro sistema elettorale le percentuali si calcolano sui voti espressi. E sappiamo come sono andate. Con la forte crescita della Lega, la dettagliata indicazione della chiesa, il forte silenzio della sinistra…

Sebbene poche fonti d’informazione si siano spinte fino all’audace lettura di Bersani (PD) – per il quale la sinistra “non ha perso” – non sono mancate le errate interpretazioni dei dati.

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Cominciamo con un argomento che è tornato proprio oggi all’onore delle cronache: l’inquinamento del Po.

Qualche giorno dopo il fattaccio Bertolaso venne in tv per spiegare che la Protezione Civile aveva risolto il problema. Quello che molti definivano come un enorme disastro ambientale veniva affrontato e ammaestrato dalla nostra grande Protezione Civile in due giorni.

Leggiamo oggi che in realtà solo 2200 tonnellate di idrocarburi sono stati recuperate con le idrovore e le stime che abbiamo disponibili in questi giorni parlano di almeno 3000 tonnellate riversate nel fiume. Risulta quindi evidente che la Protezione Civile non abbia mai avuto a disposizione il quantitativo totale di olio combustibile e gasolio presenti nelle cisterne.  Le stesse stime dopo oltre un mese di indagine sono molto approssimative.

Allora perché Bertolaso afferma che più del 90% dell’inquinante è stato recuperato?

Questo è un bell’esempio di come non solo i numeri possono essere interpretati in modo scorretto, ma di come possano essere inventati di sana pianta. Fidarsi di uomini che mentono così spudoratamente è pericoloso.

Incominciamo dall’inizio. Incominciamo, quindi, dallo zero.

“Diamo i numeri” vuole essere il racconto d’un matematico esercizio quotidiano.

L’idea è quella di fare le pulci a chi da i numeri – tg, giornali, radio, blog, … – e capire se ci stanno raccontando fole.

Siamo talmente assuefatti dalle percentuali di share, dai trilioni di debito pubblico, dai zero tituli, dai sondaggi prepostelettorali e dai grafici a torta che lasciamo ai numeri prendere il sopravvento sulla realtà.

Veramente un veneto su tre vota Lega?
Veramente in piazza c’erano mille milioni di persone?
Veramente Berlusconi è il più amato dagli italiani?

Purtroppo non lo sappiamo! Non lo possiamo sapere, nessuno ce lo dice: i politici appoggiano i loro slogan sui numeri per farli diventare certezze; gli esperti sono pagati per far dire ai numeri quello che vogliono i committenti; i giornalisti inchiodano i numeri alla pagina senza poterli capire, senza pensare di criticarli; il pubblico ingurgita bulimico, tra l’indifferente e lo “strano ma vero”; a scuola ci fanno odiare la matematica, tra noiosi calcoli e più noiosi teoremi, senza insegnarci a leggere i numeri. Di chi dovremmo fidarci?

Eppure alle volte non servono interminabili studi per capire se ci stanno imbrogliando. Basta un piccolo esercizio, qualche facile conto e un po’ d’arguzia.

Riprendiamoci i numeri, diamoli noi i numeri.